I medici hanno esigenze assicurative particolari: dalla previdenza sociale alla responsabilità professionale (anche penale).
Un esempio: qual è la differenza di copertura per le invalidità parziali tra l’ENPAM e l’INPS?
Mentre l’INPS offre una copertura completa, l’ENPAM (la cassa dei medici) NON copre le invalidità parziali.
Invalidità parziali
Un bel problema: solo questa discrepanza rappresenta il motivo di chiedersi se davvero va tutto bene.
Significa capire che cosa serve, quanto, come: offrire un aiuto che diventa FONDAMENTALE per non subire situazioni che potrebbero, non correttamente valutate, diventare patrimonialmente devastanti.
Un esempio
Facciamo un esempio pratico. Mario 50 anni, sposato con Lucia, 48 anni e due figli, Luca di 16 e Paola di 14.
Medico, libero professionista, con un reddito di 200.000 euro lordi l’anno. Casa di proprietà, 200.000 euro di liquidità, un mutuo di 300.000 euro ed altri debiti per 200.000. La signora Lucia ha un lavoro da segretaria part-time.
Contributi annui pari a circa 20.000 euro (Enpam).
Cosa succede se:
- Rimane invalido (dal 66% al 99%): pensione 0!
- Rimane inabile (100%): pensione 0!
- Muore: pensione di reversibilità pari a circa 108.000 euro annuo (lordi) con riduzioni se il coniuge lavora e guadagna più di 22.000 euro/annuo.
I requisiti della pensione di vecchiaia non sono ancora maturati.
La scopertura finanziaria ammonta a -243.000 euro con ancora 500.000 euro di debiti a medio lungo.
Cosa bisogna fare?
- Ti serve una somma di almeno 4.000.000 di euro per far fronte alle gravi invalidità e all’inabilità.
- Va calcolato cosa vuoi che facciano i tuoi figli quando finiranno il ciclo scolastico e universitario … tanta roba! Vanno aggiunti 700.000 di euro, secondo le stime, per crescere due figli fino all’età adulta.
E poi …. La successione, gli investimenti, la previdenza integrativa, le responsabilità (fai il medico!!!), la tutela legale, i beni (case, ambulatorio ….).
All’esempio sopra vanno poi aggiunte mille variabili; quote A, quote B, intramoenia, ambulatorio specialistico o non, contributi soggettivi, anzianità di contribuzione, riscatto laurea, … è possibile pensare di mettere insieme tutti questi dati “a occhio” sparando un capitale “medio”?
Non credo.
La diagnosi assicurativa
Per questo noi proponiamo la “diagnosi”: un sistema di raccolta dati (parecchi ….), classificazione ed attribuzione degli stessi a valorizzazioni puntuali, elaborazione. Un processo lungo, non semplice, che porta a un risultato, anche numerico, puntuale.
Una diagnosi, appunto. Che parla del singolo problema con la singola soluzione annessa. Che può anche essere una copertura assicurativa. Certamente non una semplice polizza. Altrimenti è come curare tutto con l’aspirina …. male non fa!
Vogliamo parlarne assieme?
Perché un’altra delle nostre caratteristiche è la “garanzia soddisfatti o rimborsati”: comprendendo che questo processo è nuovo sul mercato e manca l’abitudine a vedere in noi una figura consulenziale e professionale con elevate competenze, potrebbe esistere il sospetto che il costo di questa diagnosi …. Lo fughiamo da subito: se il risultato non dovesse essere convincente non ci dovrete nulla.