A Lagos è crollato un grattacielo
A Lagos, la capitale della Nigeria, è crollato un grattacielo in costruzione. Purtroppo ci sono anche vittime e feriti.
Si scava tra le macerie. Il bilancio in vite umane di questo crollo è trentasei morti e un numero imprecisato di feriti: purtroppo molti lavoratori intrappolati senza scampo tra le macerie.
Penserai … “vabbé, in Nigeria”.
La Nigeria: un PIL che è un quinto di quello dell’italia con tre volte la popolazione. Un tasso di crescita tra i più elevati del continente africano. Un paese in sviluppo e in evoluzione.
Costruivano infatti un grattacielo (di tre nel sito) di 21 piani (quanti ne abbiamo in Italia?) in uno dei viali più chic e rinomati della capitale nel distretto di Jkoy.
La struttura ha ceduto mentre erano in corso i lavori di edificazione. Il grattacielo si è improvvisamente trasformato in una montagna di macerie alta più di dieci metri, gli operai, con la pelle coperta di polvere, vagavano come fantasmi con gli occhi stralunati.
Le testimonianze di alcuni di loro, raccolte dal sito di Rainews come riferito da France Presse, raccontano l’orrore di quei minuti: “Stavo lavorando al piano di sotto, ecco perché mi sono salvato la vita” (Taiwo Sule, 21 anni); “sono salito sul cumulo di macerie e ho visto cinque cadaveri, abbiamo provato a trasportarli, ma siamo stati fatti scendere. Guarda le mie mani, sono piene di sangue”; Peter Ajagbe, di 26 anni, afferma di aver “visto almeno dieci corpi” sulla montagna di macerie. “Uno dei miei colleghi è morto. Quelli con cui stavo facendo colazione stamattina sono morti”, ha raccontato in preda alla disperazione.

Foto stylemagazine.com
Questo per non dimenticare che in ogni tragedia, in ogni catastrofe, dobbiamo sempre pensare agli uomini. Stringerci nel dolore di quanto accaduto e cercare di essere solidali.
Una catastrofe dal punto di vista umano
Perché questo articolo?
Perché le tragedie sono purtroppo quotidiane. Le cose accadono. Per motivi svariati, per cause diverse, per ragioni disparate. E possono essere gravi o gravissime. E possono accadere in Nigeria, a Lagos, o in Italia, a Milano (vedi articoli precedenti). Solo la fortuna impedisce che alla tragedia economica possa non aggiungersi quella umana, fatte di vite perdute, di famiglie improvvisamente in difficoltà quando a perdere la vita è un capofamiglia.
Oggi in Italia si dovrebbe assistere a un boom economico per effetto dei vari provvedimenti di Legge (110% in capo a tutti) che spingono nella defiscalizzazione dei lavori per incentivare gli stessi. Ed allora, per non essere qui a parlare di disgrazie voglio cercare di dare un contributo non alla sicurezza dei lavori, non alla prevenzione dei danni per quelli ci sono tecnici preparati e competenti, ma all’aspetto economico che una tragedia, ahimé, si porta dietro.
Risarcimenti per le vittime, risarcimenti per i beni, risarcimenti da mancato godimento degli stessi, rischi di fallimento per tecnici responsabili, imprese, committenti, responsabili dei lavori, della sicurezza … l’elenco infinito di coloro che, oltre a portare il “fardello” del ricordo dovranno sopportare, assieme alle loro famiglie, quello economico impossibile da colmare se non correttamente valorizzato.
Proteggiamo il nostro capitale immobiliare
Ebbene, in questi tempi di fermento edificatorio e ristrutturativo sulla componente che maggiormente è la nostra riserva economica sarebbe bene pensare a proteggerla.
Ma si può fare?
Si. Le cose da fare sono semplici. Ma bisogna sapere perché, cosa e come fare. Soprattutto perché bisogna agire prima che certe cose accadano, ma anche prima di cominciare a pensare ad un lavoro importante. Perché questa scelta aiuta nella composizione delle squadre dei tecnici, delle imprese esecutrici e, in particolar modo, rende psicologicamente sicuro un percorso che, di sicuro, non ha nulla di scontato.
Se vuoi sapere come poter proteggere i tuoi capitali immobiliari prima di ristrutturare e prima ancora di appaltare anche solo il progetto, scarica il documento allegato: io resto a disposizione per permetterti di affrontare la questione.